sabato 27 febbraio 2010

Grillo e Benetazzo: di male in peggio


Grillo ne ha combinata un'altra delle sue: inserire Eugenio Benetazzo nei suoi appuntamenti settimanali. E' così grave dare spazio a questo signore (per altro laureato in economia a Modena)? La risposta, secondo me, è SI' e ora vi spiegherò il motivo.

Il signor Benetazzo è un signoraggista duro e puro. Il "complotto del signoraggio" è uno dei più noiosi e peggiori che si possano incontrare in rete perchè nel 99% dei casi si arriva sempre a dare la colpa di tutti i mali del mondo a Ebrei (questi sono i bersagli preferiti perché vengono considerati i padroni delle banche) e neri. Se volete saperne di più sul complotto del signoraggio c'è una bella voce di wikipedia sull'argomento, ma ve lo sconsiglio vista la noiosità. In breve: questa teoria del tutto sconclusionata e priva di fondamento, sostiene che le banche si arricchiscono in modo smisurato e controllano gli Stati e il popolo grazie all'emissione di moneta. In realtà il signoraggio è una cosa ben conosciuta e disciplinata in economia e di certo non crea grossi guadagni alle banche, come spiega bene sempre wikipedia qui.

Ma qual è il problema che mi ha spinto scrivere questo post? Semplicemente Benetazzo, come tutti i signoraggisti, scrive cose assolutamente prive di logica riguardanti l'economia e profondamente razziste (e devo ancora capire il senso che lega le 2 cose). Non vi fidate? Vi porto qualche esempio allora.


Ecco cosa pensa Benetazzo della crisi americana (grassetti miei):

Razza che ramazza (pubblicato in data 12/01/2010)

[...]L'economia americana è collassata per motivazioni razziali: il suo destino sembra ormai segnato da un lento ed inesorabile declino economico e sociale. Chi confidava in un miglioramento con l'avvento di Obama, mitizzandolo come il nuovo Kennedy, ha iniziato a ripensarci. L'America di Obama non è l'America di Kennedy: alla metà degli sessanta, la popolazione americana era costituita per circa l'80% da bianchi caucasici (europei ed anglosassoni) e per il il 20% da svariate minoranze etniche (afroamericani, ispanici, orientali). Oggi è tutto cambiato: il 30% sono bianchi caucasici, il 30% sono ispanici, il 30% sono afroamericani ed infine il 10 % sono orientali. L'America come vista nei serial televisivi con i quali siamo cresciuti, da Happy Days a Melrose Place, non esiste più.

Questa trasformazione del tessuto sociale ha comportato un lento e progressivo cambiamento negli stili di vita, nella capacità di risparmio, nella responsabilità civica e soprattutto nella stabilità e sicurezza economica. La cosiddetta crisi dei mutui subprime trova fondamento proprio in questa constatazione.


E a chi gli fa notare che forse questo articolo è un filo razzista, Benetazzo risponde:

Gheto capio (pubblicato in data 19/01/2010)

[...]La caratteristica principale della popolazione italiana è rappresentata dal classismo sociale: questo significa che qualsiasi titpo di affermazione, proposta, contestazione o critica deve essere sempre riconducibile a qualche movimento politico. Della serie, se Benetazzo dice che l'America è fallita a causa della sua composizione etnica allora significa che è leghista o estremista di destra e pertanto questo determina l'ammirazione di quella parte politica o il disprezzo della parte avversaria. Mi rammarico per questo e temo che difficilmente il futuro del nostro paese possa essere roseo visto che non potrà mai vincere il buonsenso, ma solo un determinato colore politico. Quanto ho precedentemente scritto, come tutte le altre mie opere intellettuali, sono frrutto di un analisi economica e non di una appartenenza politica. Vi è di più: il periodo di studio all'interno degli States ha voluto essere di natura prettamente inquisitoria nei confronti della società e dell'apparato economico, e non volto a visitare la Statua della Libertà a NY, Ocean Drive a Miami, il Museo della Coca Cola ad Atlanta, Rodeo Drive a Los Angeles, la Strip a Las Vegas e così via. Nel mio caso questo tipo di attrazioni sono state ignorate (tranne in parte per Las Vegas), in quanto ho voluto conoscere e studiare l'America e gli Americani per come producono, per come consumano e lavorano, come si indebitano e cosi via. La mia permanenza pertanto non è stata caratterizzata dallo svago e dal divertimento, quanto piuttosto dall'analisi, sintesi e riflessione su quanto raccolto.


Capito? Lui non è andato in America a divertirsi, ma per uno studio di natura prettamente inquisitoria nei confronti della società e dell'apparato economico e la usa permanenza non è stata caratterizzata dallo svago e dal divertimento! Ce ne fossero di studiosi come lui...
Penso che non sia necessario aggiungere altri commenti.

Ma anche sul lato "soluzioni per la crisi italiana" Benetazzo è ridicolo come tutti i suoi "colleghi signoraggisti". Basta una riga del suo Manifesto economico per capirlo:

RIPRISTINO DELLA SOVRANITA MONETARIA DEL POPOLO ITALIANO: istituzione della Banca Nazionale del Popolo Italiano, ente pubblico interamente detenuto dal Ministero del Tesoro, autorizzato dal Parlamento ad emettere moneta e banconote in nome e per conto del Popolo Italiano a fronte di esigenze e finalità di natura socioeconomica.


Immaginatevi il Ministro dell'economia che può liberamente decidere quante banconote stampare:
dobbiamo fare il ponte sullo stretto ----> stampo io le banconote che servonono
dobbiamo tappare il buco del debito ----> stampo io le banconote che servono

Il mondo sarebbe indubbiamente semplice, ma per fortuna non funziona così. Uno Stato chiede alla banca centrale di prestargli banconote in cambio dei proprio titoli azionari (BOT,CCT...) e la banca garantirà il valore di quelle banconote. Ovviamente lo Stato non può chiederne quante vuole, altrimenti i suoi titoli diventerebbero carta straccia (e anche la banca centrale non sarebbe interessata ad avere carta straccia nelle sue riserve). Quindi non si riesce a intuire quale sia il problema. In compenso, se non credete alle mie parole, guardate la recente storia economica dello Zimbabwe dove, grazie a una politica simile a quella suggerita da Benetazzo, l'inflazione ha raggiunto il 231000000% (duecentotrentuno milioni) annuo nel luglio 2008 (che corrisponde ad un raddoppio dei prezzi ogni 17,3 giorni).

Vi consiglio anche la bibliografia di Benetazzo e alcuni tomi imperdibili come 2012, l'Evento e Scie Chimiche e Signoraggio - DVD (ma anche gli altri non sono da meno).


E mi voglio fermare qui ma potrei portare altre 1000 affermazioni del genere (o anche più ridicole). La domanda è: come può Grillo dare spazio a un tipo del genere? Sono tutti così i suoi esperti di economia?